LA RED BULL RB20 E' INTERSSANTE E INNOVATIVA, PIACE A VERSTAPPEN MA IL CAMPIONE OLANDESE PENSA CHE QUEST'ANNO VINCERE IL MONDIALE POTREBBE ESSERE PIU' DIFFICILE

01/01/70

La Red Bull RB20 è molto diversa dalla monoposto dello scorso anno

 

Ecco la macchina da battere. La nuova Red Bull RB20 presentata di sera nello stabilimento di Milton Keynes, davanti a un pubblico formato presumibilmente da dipendenti e famigliari, A fare gli onori di casa, per primo il team principal Christian Horner, seguito poi dal ‘mago’ dei progettisti, Adrian Newey, entrambi coadiuvati da David Coultard, che fu il primo pilota insieme a Christian Klien a far esordire in F1 la monoposto della squadra austriaca nel GP d’Australia del 2005. Si può ricordare che la nota casa produttrice di bibite energetiche aveva rilevato l’anno precedente licenza, stabilimento e attrezzature dalla Ford per la somma simbolica di 1 dollaro. Era stato l’ex campione del mondo Jackie Stewart a fondare la squadra che portava il suo nome nel 1996, ma le cose non erano andate bene e la marca americana aveva continuato l’attività usando il nome della Jaguar, fino alla cessione definitiva al magnate Dietrich Mateschitz, grande appassionato e sponsor munifico in tanti sport, scomparso nel 2022.
 

Sono dunque 20 anni che la Red Bull è entrata nel mondo dei GP (senza dimenticare l’aquisizione anche della Toro Rosso, adesso Racing Bulls). In due decenni è stata un crescendo di prestazioni e di successi. Testimoniati da 7 mondiali piloti e 6 per i Costruttori. Se pensiamo che ha vinto la sua prima gara nel 2009, da quell’anno ha sempre, praticamente, dominato, accumulando soprattutto con l’arrivo di quel fenomeno che è Verstappen, una serie di record impressionanti.
 

Ora la domanda che tutti si pongono, me compreso è questa: comtinuerà a schiacciare la concorrenza come ha fatto l’anno scorso. E’ molto probabile. Come al solito non voglio entrare nei dettagli tecnici, ma una cosa è certa. La RB20 è molto diversa dalla vettura da favola del 2023. E la cosa straordinaria è che Newey, ha ripreso sul modello attuale molti concetti, in particolare aerodinamici, dalla Mercedes dello scorso anno (che adesso li ha abbandonati), estremizzandoli come è solito fare.
 

Un azzardo? Non credo. Comunque è stato il pilota tre volte campione ha raccontare cosa si aspetta dalla nuova stagione e qual’è il suo giudizio sulla RB20.
 

"Credo - ha detto Max - che quanto abbiamo visto nel 2023 sia il massimo. Poter fare di più non penso sia neppure tra i nostri obiettivi. Al momento l’idea è di poter avere a disposizione un’altra monoposto competitiva. Da parte mia, ovviamente, cercherò di fare il meglio, ma in termini di risultati sappiamo che dipendono da tanti fattori. Sono certo che i nostri avversari stiano crescendo, siamo consapevoli che non dipende solo da noi, se ci sarà una competizione più serrata sarà più difficile vincere gare. Ho già guidato la RB20 qui a Silverstone. Il feeling è stato molto… scivoloso! La pista era bagnata e la temperatura molto bassa. In generale è andata bene. Volevamo solo assicurarci che una volta montata tutto funzionasse, visto che al termine del test la monoposto è stata subito preparata per la spedizione in Bahrain. Sarà a Sakhir che inizieremo a farci un’idea. Sono soddisfatto delle decisioni che sono state prese. Avevo visto i disegni per la prima volta ad Abu Dhabi, nel weekend in cui abbiamo disputato l'ultima gara della scorsa stagione, e ho pensato: questa macchina è diversa! Diciamo che i nostri tecnici non sono stati conservatori. Naturalmente, sarà la pista a dirci se il tutto funzionerà al meglio, ma vedo che all'interno della squadra tutti sono contenti di ciò che sono riusciti ad ottenere. Detto questo, è doveroso aspettare perché non possiamo sapere ciò che hanno fatto i nostri rivali».
 

A chi ha chiesto al pilota olandese se è sorpreso della forma delle fiacate che ricordano lo stile Mercedes, mi sembra uno stile Red Bull. Volete sapere se penso che un giorno guiderò una Ferrari. Voglio essere sicero e non apparire irrispettoso. Ho molta stima per il marchio Ferrari, ma oggi sono contento dove sono, mi sento a mio agio nell'ambiente in cui mi trovo. Ho un buon rapporto con Horner, sono dentro questa squadra, e non ho motivi che mi spingono a cercare un cambiamento. Poi, nella vita si usa dire che non si sa mai cosa riserva il futuro, ma oggi non è nella mia testa. Aggiungo che vorrò fare anche altre cose, al di fuori della Formula 1. Se un pilota vuole guidare per la Ferrari e soprattutto se lo vuole uno che ha ottenuto così tanto come Lewis, è giusto che segua il suo sogno e il suo obiettivo. Poi, non conosco i dettagli dell’accordo, non puoi giudicare davvero i motivi che lo hanno portato a prendere quella decisione. Se Hamilton è felice di questa scelta, allora è giusto che fra un anno se ne vada. Per quanto mi riguarda mi piacerebbe vincere come abbiamo fatto l’anno scorso. Però penso che per lo sport nel suo insieme sia ovviamente meglio avere più squadre in lotta. Se si mantengono le stesse regole tecniche tutti sono destinati ad avvicinarsi, è un processo naturale. Quindi non sarò sorpreso se vedremo un gruppo più compatto».
 

A proposito di Horner. Era regolaremente presente ala lancio della RB20. Non rasato bene e un po’ troppo sciupato in volto. Nessun communicato da parte della Red Bull sull’inchiesta fatta sull’operato del team maneger. «Nego le accuse - ha detto Christian - questa vicenda distrae la squadra». Certamente c’è stata una buona dose di stress. Ma sarà per finire i lavori sulla monoposto o per queste ‘grane’ interne che è apparso abbacchiato? La risposta ai prossimi giorni.

Cristiano Chiavegato



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