ANCHE UN MEZZO DILUVIO NON FERMA VERSTAPPEN CHE CON lA NONA VITTORIA CONSECUTIVA EGUAGLIA VETTEL, MENTRE LA FERRARI DEVE ACCONTENTARSI DEL 5° POSTO DI SAINZ

27/08/23

Anche nel caos determinato dal maltempo, delle diverse interruzioni per incidenti, le due partenze, una nel finale dietro safety car, dei numerosi pit stop per cambiare le gomme, c’è sempre un solo pilota che vince, anzi che domina la F1:  Max Verstappen. Mi sono stancato di elencare i numeri record dell’olandese, mi limito a segnalare l’ultimo, il più evidente. Nono successo consecutivo, così ha pareggiato i conti con Vettel che lo aveva stabilito nel 2013 (anche lui con la Red Bull). Il già due volte campione del mondo, avviato verso il terzo titolo, Non ci sono più possibilità di recupero da parte dei suoi rivali. A questo punto vorrei cercare di rispondere a una domanda che tutti si fanno. E’ la macchina super competitiva che gli permette di portare avanti una carriera straordinaria? O è la sua bravura a fare la differenza? Certamente il pilota che nelle prime stagioni dal suo debutto avvenuto al GP d’Australia 2015 con la Toro Rosso a 17 anni qualcuno aveva sopranominato «Versbbatten», per i numerosi incidenti di cui era stato protagonista, ha imparato nel frattempo tutte le lezioni ricevute. Non commette più errori, non sbaglia mai ad assettare la sua macchina, molte volte è lui a imporre le strategie di gara alla squadra. Insomma è diventato quasi imbattibile, anche quando per qualche problema in qualificazione è costretto a partire in mezzo al gruppo o anche al fondo dello stesso. Mi faccio tuttavia una risposta a questa domanda. Chi è il secondo nella classifica piloti? Il suo compagno di squadra Perez, considerato discontinuo e qualche volta anche abbastanza modesto. Per fare un paragone più o meno la stessa cosa era successo ad Hamilton che ha vinto sette Mondiali con la Mercedes. In un lungo periodo in cui soltanto nel 2016, con uno sforzo psicologico tremendo Nico Rosberg è riuscito a batterlo. Ma dopo aver centrato il titolo ne n’è andato in pensione, non avrebbe più sopportato una simile tensione. Discorso analogo per Schumacher che si è aggiudicato cinque dei suoi 7 titoli, quelli con la Ferrari dopo i due in Benetton. Quando andava male al tedesco in due anni (2002 e 2004) il successo sarebbe andato al compagno di squadra Barrichello. Insomma il titolo va al pilota, ma contano molto anche la macchina e la squadra. Max è un fuoriclasse, ma vorrei vederlo adesso alla guida di un’Alpha Tauri o una Haas. Anche un fuoriclasse come Niki Lauda, quando non aveva una monoposto di vertice, faceva sempre una bella figura, ma non vinceva.

Ho tirato il discorso per le lunghe. Mi viene un gran malumore per scrivere della Ferrari, che ha salvato la faccia in Olanda con Sainz, quinto dopo essersi difeso alla grande dagli attacchi di Hamilton nel finale. L’inglese aveva pneumatici meno usurati di quelli dello spagnolo. Per il resto la trasferta a Zandvoort è stato un mezzo disastro, perché non solo la SF-23 soprattutto in certe condizioni appare molto difficile da guidare per i suoi piloti. In particolare per Leclerc. Lo stesso Sainz non è riuscito a superare dopo diversi giri l’Alpine di Gasly, pur avendo una velocità leggermente superiore in rettifilo e con il DRs aperto. Per quanto riguarda il monegasco ha una sua responsabilità: al via è andato in collisione con la McLaren di Piastri. E quando succedono questi episodi c’è almeno un concorso di colpa. Comunque SF+23 danneggiata nel fondo, perdita importante di carico aerodinamico, gara da dimenticare e ritiro anticipato, perché lo stavano superando tutti, compresi i debuttanti come Lawson con l’AlphaTauri ereditata da Ricciardo che è stato operato al polso della mano sinistra urtata venerdì e forse non sarà in grado di ritornare in pista neppure fra tre settimane a Singapore come era stato ipotizzato prima dell’intervento. Devo anche aggiungere che i box di Maranello gli hanno fatto perdere all’inizio 13 secondi durante una sosta per cambiare le gomme e non sono stati abbastanza pronti a fargli anticipare un pit stop quando avrebbe potuto guadagnare tempo sostituendo ancora gli pneumatici quando l’asfalto si stava asciugando dopo la pioggia iniziale.

Sul podio insieme a Verstappen festeggiato dai suoi 100 mila e passa tifosi, il solito straordinario Alonso, secondo, autore di una partenza a razzo che gli ha permesso di saltare in un colpo solo Russell e Albon alla partenza e poi anche autore del giro più veloce in gara. Terzo gradino del podio per Gasly, felice come una Pasqua con la sua Alpine, facilitato però da una penalizzazione subita da Perez (5’’ per aver superato i limiti di velocità ai box) e quindi relegato in quarta posizione. Nei punti anche il coriaceo Hamilton, Norris e Albon con la ritrovata Williams, quindi Piastri e Ocon.  

 

 

 

 

 

 

GP OLANDA, ORDINE ARRIVO

1. Verstappen (Red Bull) 72 giri in 2 ore 24’04’’411 (nel tempo complessivo sono comprese le due lunghe interruzioni); 2. Alonso (Aston Martin) a 3’’744; 3. Gasly (Alpine) a 7’’058; 4. Perez (Red Bull) a 10’’068; 5. Sainz (Ferrari) a 12’’571; 6. Hamilton (Mercedes) a 13’’209; 7. Norris (McLaren) a 13’’232; 8. Albon (Williams) 15’’155; 9. Piastri (McLaren) a 16’’580; 10. Ocon (Alpine) a 18’’346; 11. Stroll (Aston Martin) 12. Hulkenberg (Haas) a 20’’840; 13. Lawson (AlphaTauri) a 26’’147; 14. Magnussen (Haas) a 26’’410; 15. Bottas (Alfa Romeo) a 27’’388; 16. Tsunoda (AlphaTauri) a 29’’893; 17. Russell (Mercedes) a 55’’754; 18. Zhou (Alfa Romeo) a 10 giri (uscita di pista) 19. Leclerc (Ferrari) ritirato, a 30 giri ; 20. Sargeant (Williams) a 58 giri (uscita pista).

 

MONDIALE PILOTI

1. Verstappen punti 339; 2. Perez 201; 3. Alonso 168; 4. Hamilton 156; 5. Sainz 102; 6. Leclerc 99; 7. Russell 99; 8. Norris 75; 9. Stroll 47; 10. Gasly 37; 11. Piastri 36; 12. Ocon 36; 13. Albon 15; 14. Hulkenberg (Haas) 9; 15. Bottas (Alfa Romeo) 5; 16. Zhou (Alfa Romeo) 4; 17. Tsunoda (AlphaTauri) 3; 18, Magnussen (Haas) 2; 19. Sargeant 0; 20. De Vries 0; 21. Ricciardo 0; 22. Lawson 0.

 

MONDIALE COSTRUTTORI

1. Red Bull punti 540; 2. Mercedes 255; 3. Aston Martin 215; 4. Ferrari 201; 5. McLaren 111; 6. Alpine 73; 7. Williams 15; 8. Haas 11; 9. Alfa Romeo 9; 10. AlphaTauri 3.

 

PROSSIMA GARA

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