GRANDE SPETTACOLO ATTESO PER IL GRAN PREMIO D'AUSTRIA, LA FERRARI SPERA DI CONFERMARE I PROGRESSI OTTENUTI IN CANADA

29/06/23

Charles Leclerc si prepara per il Gran Premio d'Austria che dominò lo scorso anno
 

Il risultato ottenuto in Canada, con il quarto posto di Leclerc e il quinto di Sainz rappresenta un piccolo passo della Ferrari nel tentativo di ridurre il gap dai più forti rivali? Oppure sono state soltanto le caratteristiche del circuito dell’Isola di Notre Dame a facilitare i progressi mostrati dalle SF23? Sono questi gli interrogativi che mi pongo alla vigilia del GP dell’Austria in programma nel weekend. Lo scorso anno, segnato da quattro vittorie e 12 pole position ottenuti dalla Scuderia, consentì al pilota monegasco di centrare uno dei suoi tre successi proprio nella pista di casa della Red Bull. Ma questo non può essere preso come un dato significativo perché la situazione é radicalmente cambiata. Nel 2022 fu Verstappen ad avere problemi con le gomme. Tanto é vero che nel corso della gara Leclerc lo superò tre volte, resistendo poi agli attacchi dell’olandese nel finale, pur essendo alle prese con un guasto all’acceleratore.
 

Non sono moltissimi i successi della Ferrari nella storia sul circuito austriaco: 6 vittorie su 34 partecipazioni, condite da 8 pole position e da 24 podi. Questo significa comunque che almeno una volta su quattro un pilota di Maranello si é piazzato fra i primi tre. La Ferrari ricorda così le sue avventure nel Ring: «Il Gran Premio valido per il Mondiale si è disputato per la prima volta nel 1964 su un tracciato dalla forma a "L" ricavato sulle piste dell’Aerodromo di Zeltweg. A trionfare fu Lorenzo Bandini con la Ferrari 156 F1-63. L’Austria tornò in calendario nel 1970, sul nuovo  Osterreichring, una pista di quasi sei chilometri che si snodava sui saliscendi a cavallo tra i comuni di Zeltweg e Spielberg dove la Scuderia fece subito doppietta con Jacky Ickx e Clay Regazzoni al volante delle 312 B. La nuova Spielberg, accorciata e con l’attuale layout, è tornata in calendario dal 1997 al 2003 - Eddie Irvine qui vinse nel 1999, Michael Schumacher nel 2002 e nel 2003 - ed è in pianta stabile nel campionato a partire dal 2014. Lo scorso anno a vincere fu Charles Leclerc con la F1-75». Voglio richiamare alla memoria su eventi straordinari ai quali fui presente in Austria: l’affermazione, l’unica per lui in F1, di Vittorio Brambilla con la March nel 1985, al termine di una gara avversata dalla pioggia (fu interrotta in anticipo) e quella di Elio De Angelis del 1982 con la Lotus quando batté in volata Keke Rosberg di 5 centesimi, il quarto minor distacco al traguardo nella storia del campionato.
 

Tornando all’attualità, come ho scritto, c’é molta attenzione a cosa potrà fare la Ferrari. Leclerc e Sainz nei giorni scorsi hanno girato a Fiorano (100 km), provando alcune soluzioni che «sembrano funzionare, ma vogliamo essere cauti». Voglio rammentare che si gareggia a 700 metri di quota, quindi con un’aria leggermente rarefatta. Quindi il motore termico sarà sotto stress. Essendo un tracciato stop and go, anche i freni avranno i loro problemi. E Mario Isola, responsabile sportivo della Pirelli ha avvertito: «Questo circuito non dà tregua alle gomme». Insomma se ragioniamo, visto che sino al Canada le SF23 anno sempre avuto difficoltà con l’usura degli pneumatici, in teoria, non possiamo aspettarci miracoli per il Cavallino. Voglio aggiungere però che una speranza di far almeno benino esiste. Si fa tanto parlare dei ‘segreti’ che fanno volare le Red Bull: è l’aerodinamica in generale, sono i disegni delle pance, é il fondo che fa la differenza? Non voglio scoprire l’acqua calda, ma direi che le monoposto di Verstappen sono le più veloci perché hanno massimizzato l’effetto suolo, ottenuto in ogni momento di una corsa, in frenata, nell’accelerazione, nell’efficienza della power unit. Se la Ferrari ha veramente fatto un passo in avanti in questo senso, allora potrà confermare e magari migliorare i risultati ottenuti a Montreal.
 

Concludo con alcune considerazioni. In Austria si disputerà sabato la seconda Sprint Race della stagione. Questo significa che le squadre avranno meno tempo a disposizione per preparare gli assetti, creando magari qualche sorpresa. Poi c’è da aspettarci il massimo sforzo della Red Bull sulla pista di casa: vorrà celebrare al meglio la 100.a vittoria ottenuta in Canada e la memoria del suo straordinario fondatore, Dietrich Mateschitz, scomparso l’anno passato.
 

C’é intanto chi pensa al futuro. Ed é Carlos Sainz, il quale nei giorni scorsi in un’intervista da dichiarato apertamente di voler rimanere alla Ferrari con la quale ha un impegno firmato sino a fine 2024. «Non voglio dire bugie - ha affermato lo spagnolo parlando a Motosport -, non mi piace iniziare una stagione sapendo che è il mio ultimo anno di contratto, voglio conoscere ciò che mi aspetta nel lungo periodo. Ho avuto esperienze in precedenza con Red Bull e Renault, e so che non conoscere il proprio futuro non è la situazione ideale per un pilota professionista. Per questo una delle priorità nel corso del prossimo inverno sarà fare chiarezza sulla mia posizione, fermo restando che per me l’obiettivo principale è vincere un giorno al volante di una Ferrari, un aspetto che ho messo in chiaro molte volte. Sarà questa la mia priorità invernale, se non sarà possibile sarò costretto a guardare altrove». Il programma è pienissimo (ci sono anche F2 e F3) e sono attesi nei 3 giorni più di 300 mila spettatori.
 

Cristiano Chiavegato

 

Programma e tv GP Austria

Venerdì: ore 9,55 F3 libere; 11,05 F2 libere; 13,30 libere F1; 15 F3 qualifiche; 15,55 F2 qualifiche; 17 qualifiche F1 per il GP di domenica.

Sabato: ore 10 F3 gara sprint; 12 Sprint Shootout F1 (tre brevi sessioni di qualifica); 13,45 F2 gara sprint; ore 16,30 F1 Sprint Race (24 giri o 60’).

Domenica: ore 8,25 F3 gara lunga; 9,55 F2 gara lunga; alle 15 GP AUSTRIA, tutto in diretta Sky Sport F1. Per Tv 8: Sprint Race sabato differita ore 18, GP domenica alle 20.

 

 

 

 



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