LA F1 IN ARABIA SAUDITA È GIA UN ESAME DI RIPARAZIONE PER FERRARI E MERCEDES

14/03/23

Sarà soltanto la seconda gara della stagione, ma a due settimane dal debutto stagionale in Bahrain, il GP dell'Arabia Saudita, in programma domenica sera nel circuito cittadino di Jeddah, per la Formula 1 è già tempo di esami di riparazione. Per la Ferrari che si è presentata di gran lunga al di sotto delle aspettative e per la Mercedes che ha confermato i problemi emersi nei test invernali. Alle delusioni di Leclerc e Sainz per le prestazioni delle loro SF23, si assomma soprattutto il malumore di Hamilton che al termine dello scorso campionato aveva detto "non fatemi più vedere questa macchina" e se ne è trovata una copia guidando la W14. 
 

La Ferrari non soltanto ha fatto vedere senza ombra di dubbi che sulla nuova monoposto, pur dimostrando di avere raggiunto una più alta velocità di punta, non sono stati eliminati i principali difetti del 2022 (usura eccessiva delle gomme e mancanza di affidabilità), ma si è manifestata anche una imprevedibile fragilità. Come l'instabilità dell'ala posteriore a causa del pilone traballante e la rottura di alcuni particolari aerodinamici. La situazione a Maranello, vista dall' esterno sembra essere precaria, per tanti motivi, almeno uno dei quali prevedile, con l'uscita di scena del team principal Mattia Binotto, sostituito dal francese Frederic Vasseur, che in un paio di mesi a disposizione non ha potuto certamente rivedere l'organigramma della Squadra Corse. Difficile correre ai ripari in poco tempo quando a complicare del tutto il lavoro si dimette pure a sorpresa David Sanchez, responsabile dell' aerodinamica è sostanzialmente capo del progetto della SF-23. Di sicuro Vasseur sta impegnandosi 24 ore al giorno, ma non può fare miracoli. Per il momento non resta che appellarsi alla realtà, preparare qualche piccolo ritocco e sperare che in una pista completamente diversa come quella araba, la 'rossa' si comporti in maniera diversa. In effetti le caratteristiche di questo circuito situato all'interno di un parco. Il Jeddah Corniche, così si chiama, è molto lungo (6174 metri) e pur avendo ben 27 curve, risulta essere il più veloce del Mondiale dopo quello di Monza, perché si possono superare i 250 km orari nella media sul giro. In pratica sono due lunghi rettifili paralleli, con tante piccole pieghe e soltanto due tornanti. 
 

Qui si corre dal 2021 e ci sono due vincitori, prima Hamilton, poi Verstappen. Il record sul giro, ottenuto con le monoposto non erano ancora a effetto suolo, appartiene a Lewis, che in qualificazione ottenne il tempo di 1'27"511.  La prima gara per la Ferrari fu un disastro: Leclerc settimo a 44 secondi, Sainz, che era partito 15*, ottavo a 46. Molto migliore il risultato della passata stagione (anche allora il GP Saudita fu la seconda gara di campionato), con il monegasco secondo alle spalle di Max, staccato di 549 millesimi e Sainz terzo poco più lontano. Proprio in quell'occasione la Ferrari dimostrò il suo unico lato debole, la minore velocità di punta, perché Charles non fu in grado di difendersi dal sorpasso della Red Bull dell'olandese. Ora se la SF23 è migliorata proprio in questo rilevante particolare, può nascere la speranza che   si possa vedere un'altra Ferrari rispetto a quella del Bahrain. 
 

Cristiano Chiavegato
 

Il programma:

Venerdì 17, ore 14,30 prime prove libere, ore 18 seconda sessione.

Sabato 18, ore 14,30 terza sessione, ore 18 qualificazioni.

Domenica ore 18 gara, tutte dirette su Sky Sport F1, differite qualificazioni e gara TV8 alle 21,30.



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