LA FERRARI BRILLA A SINGAPORE, MA LA SFIDA E' APERTA E NEL PADDOCK SCOPPIANO VIOLENTE POLEMICHE CONTRO LA RED BULL

30/09/22



In pista la sfida è molto accesa, ma nel paddock non scherzano. Mentre i piloti si davano battaglia senza risparmiarsi, fra i team è scoppiata una polemica che potrebbe anche avere conseguenze sul risultato del Mondiale, a meno che la FIA non riduca la questione a una mera soluzione economica comminando multe pesantissimi. La verità è che, ancora una volta le regole sono poco chiare e si prestano a varie interpretazioni.
 

Per il mio modo di vedere, da sportivo e appassionato, voglio dare la precedenza a quando è successo nelle due sessioni di prove libere nello spettacolare circuito di Singapore. In mattinata, a sorpresa (ma il lavoro era concentrato sugli assetti delle monoposto, più che sui tempi sul giro), il più veloce è stato Hamilton con la Mercedes, che ha preceduto Verstappen e Leclerc. Ma, nel pomeriggio è stata la Ferrari a brillare, anche se i distacchi sono minimi per un tracciato di più di 5 chilometri. Saiz ha siglato il miglior tempo in 1’42’’587, lasciandosi alle spalle Leclerc, a 208 millesimi (quindi doppietta Ferrari), poi Russell a 324, Verstappen a 329 e Hamilton a 595. Crea perplessità il nono posto di Perez, staccato di 1’’319, però il messicano ha avuto un problema di calo di potenza del motore.
 

Felici Sainz e Leclerc («possiamo fare la pole»), ma direi che è tutto da verificare perché nel 2019, nell’ultima gara disputata a Marina Bay, il monegasco con la «rossa» era partito davanti a tutti stampando uno straordinario 1’36’’217, andando ben più forte di ieri. C’è da attendersi comunque in qualifica un miglioramento netto da parte di tutti, con almeno tre squadre pronte a dividersi la posizione migliore alla partenza, cioè Ferrari, Red Bull e Mercedes. Hamilton si è lamentato della sua vettura, dicendo che saltella troppo («Mi è venuto un gran mal di testa»), poi cercherà come sempre di fare il giro perfetto. Da notare che qui su 12 corse disputate, per 8 volte ha vinto che era davanti al via. I sorpassi non sono del tutto agevoli, anche le le attuali monoposto con effetto suolo rendono più agevoli le manovre per superare i rivali.
 

E veniamo alle dolenti note. Che ci fanno ricordare quell’infausto anno 2007 avvelenato dallo scandolo per lo spionaggio operato dalla McLaren nei confronti della Ferrari. Si trattò allora del furto di disegni della Scuderia di Maranello. Non sto a dilungare la storia, ma alla fine di un lungo e ripetuto processo la squadra inglese fu multata per 100 milioni di dollari e estromessa dalla classifica Costruttori perdendo il titolo proprio a favore della Ferrari che vinse anche quello dei piloti con Raikkonen.  
 

La FIA, dopo le anticipazioni dei media che hanno indicano due squadre di F1 che non hanno rispettato il budget cap stabilito, per ridurre i costi complessivi di gestione dei team a 147,5 milioni di dollari dal 2021, ha emesso un comunicato: «Stiamo ultimando la valutazione dei dati finanziari 2021 presentati da tutti i team di Formula 1. Le presunte violazioni del regolamento finanziario, se presenti, saranno trattate secondo il processo formale stabilito dalle norme». Due squadre sospettate. Sono Red Bull e Aston Martin. la prima per una violazione che andrebbe oltre il 5%, mentre la seconda sembra indiziata di uno sforamento che probabilmente verrà sanato con una sanzione economica. Il 5 ottobre la Federazione pubblicherà i dati e rilascerà dei certificati di conformità ai team che sono stati sotto ai limiti di spesa. Gli altri dovranno scontare una pena o pagare una sanzione pecuniaria.
 

A scatenare la bufera è stato Toto Wolff, team principal della Mercedes, facendo nomi e cognomi, contestando non solo gli esiti dell’inchiesta per l’anno passato ma anche quelli della stagione in corso e del 2023. «Se la Red Bull - ha dichiarato il manager - l’anno scorso ha lavorato con certe modalità che ha mantenuto è evidente che non hanno rispettato i vincoli quest’anno e quasi sicuramente anche nel prossimo visto che i progetti 2023 sono molto avanzati».
 

La sparata di Wolff, tuttavia, non sembra aver fatto preoccupare Christian Horner responsabile della squadra austriaca: «Di certo non sono a conoscenza di violazioni - ha risposto il capo Red Bull -. I conti sono stati tutti presentati a marzo. Quindi c’è stato una lunga procedura con la FIA, e mentre parliamo siamo ancora nella fase finale della procedura. Si sta seguendo un percorso e penso che a metà della prossima settimana si saprà chi ricerà un certificato di conformità. Penso che la nostra certificazione accreditasse che eravamo al di sotto del limite. Ma spetta alla FIA, ovviamente, chiudere l’iter, cosa che sta facendo».
 

Horner, però, ha ammesso che durante la presentazione dei conti siano emerse delle interpretazioni diverse rispetto a quanto è scritto nel regolamento finanziario. Questa è la prima volta che viene applicato il budget cap. Abbiamo vissuto un processo simile a quanto si è controllati da una valutazione indipendente, sebbene sia leggermente diverso per la F1. Ci sono stati chiesti dei   chiarimenti, anche dopo che sono state presentate le nostre osservazioni. Emerge, quindi, quanto sia immaturo questo regolamento, per quanto la FIA ci abbia lavorato sodo e al suo meglio».
 

Non è da escludere, se le indiscrezioni saranno confermate, che non si arrivi a un processo. Sarà certamente dibattuto e trascinato nel tempo. Anche perché, in caso di infrazione grave è comunque prevista una punizione di massima che arriva all’esclusione dal campionato. Speriamo di poter scrivere parlare nelle prossime settimane soltanto di corse e di fantastiche sfide in pista.
 

Cristiano Chiavegato
 

Programmi tv: ore 12 prove libere, ore 15 qualificazioni. Diretta Sky Sport F1, differita TV8 alle 18,30.



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