LA FERRARI VOLA NELLE PROVE IN UNGHERIA CON LECLERC, MA RED BULL E MERCEDES SI NASCONDONO, CON VERSTAPPEN SOLTANTO UNDICESIMO

21/07/23

Leclerc lanciato all'Hungaroring dove ha ottenuto il miglior tempo della giornata
 

Se il buon giorno si vede dal mattino, dice il proverbio, significa che la Ferrari sarà competitiva in Ungheria. Miglior tempo per Charles Leclerc il quale, con gomme morbide, ha girato in 1’17’’686, nettamente più veloce dei ‘crono’ rilevati nelle tre prove libere dello scorso anno. Nel 2022, la pole position era andata a Russell con la Mercedes in 1’17’’377. Questo significa che, se non ci saranno inconvenienti, per partire davanti a tutti bisognerà scendere sotto alla prestazione che aveva ottenuto il giovane pilota inglese. Ma, se scorriamo la lista completa dei risultati, si può pensare che la sfida in qualificazione sarà molto serrata e che la prima giornata nel circuito di Mogyoròd é da prendere con beneficio d’inventario. Perché le prove del mattino sono state inutili a causa della pioggia e molte squadre hanno utilizzato quelle pomeridiane per lavorare sugli assetti delle vetture e anche simulare la gara. Da una parte la McLaren ha dimostrato che i piazzamenti ottenuti a Silverstone erano realistici. Lando Norris ha centrato il secondo tempo a soli 17 millesimi dalla SF-23 del pilota della Ferrari. Dall’altra la Red Bull sembra avere incontrato qualche problema (a parte l’incidente di Perez che ha pesantemente danneggiato la sua), altrimenti non si spiegherebbe l’11° tempo di Verstappen, uno che quando va in pista vuole sempre essere il più veloce. Qualcosa da registrare, dunque sulla monoposto progettata da Adrian Newey. Si è visto da anni che il team austriaco è capace di ribaltare i valori in una serata di lavoro. La Mercedes, invece, pare avere puntato molto sullo studio delle prestazioni delle gomme, considerando che qui, come spiego fra qualche riga, verrà adottato un nuovo sistema di assegnazione degli pneumatici in qualifica. La Pirelli ha portato in Ungheria le tre mescole più morbide della sua produzione e chiaramente le squadre hanno voluto capire al meglio cosa succederà nel GP, visto che le previsioni meteo di domenica parlano di rialzo delle temperature. In buona forma sono apparse le Alpine di Gasly e Ocon, le due Alfa Romeo di Bottas e Zhou, il solito Hulkenberg con l’Haas. Bene persino Ricciardo, 14° con l’AlphaTauri, se pensiamo che l’australiano non guidava in un GP da oltre un anno.
 

Oggi, come ho detto, in qualificazione la F1 sperimenterà un’importante novità che riguarda la scelta delle gomme. E’ solo un test (doveva essere fatto a Imola, ma il GP era stato annullato) che deve convincere non solo la FIA ma anche squadre e piloti. Non tutti sono convinti che si tratti di un’idea positiva. A differenza di quanto è sempre successo da molto tempo, i team hanno sempre optato in ogni sessione per il tipo di pneumatico che riteneva più opportuno. Il nuovo format prevede che tutti usino la gomma dura nella prima sessione di giri cronometrati, quella media nella seconda a la morbida per l’ultima. L’intenzione sarebbe quella di risparmiarne due set nel weekend per ogni macchina, passando da 13 a 11 ‘treni’ in totale. L’Alternative Tyre Allocation, così è definito questo regolamento, avrebbe lo scopo di migliorare la sostenibilità in F1, riducendo il numero di gomme che la Pirelli deve fornire in ogni Gran Premio. Saranno a disposizione per ogni pilota 3 hard, 4 medium e altrettante soft per qualificazione e gara. Tenendo conto però che tutti i concorrenti dovranno ‘risparmiare’ almeno un set di dure e uno di medie per la corsa. Dei restanti quattro set disponibili, uno sarà restituito dopo le FP1, uno dopo le FP2 e due dopo le FP3. Personalmente trovo questo sistema troppo complicato e difficile da gestire. Inoltre si crea un altro ostacolo alla capacità dei team di adottare strategie più creative, mettendo tutti sotto lo stesso piano. Credo che già ora molti tifosi pensano che la F1 stia adottando regole troppo intricate e qualcuno ritiene che la MotoGP sia più semplice e spettacolare.
 

Tornando alla prima giornata in Ungheria, la sessione della mattinata era stata disturbata dalla pioggia e anche dalle interruzioni dovute a due bandiere rosse. La prima provocata al secondo giro da Perez. Il messicano ha perso la sua Red Bull mentre si girava con l’asfalto reso umido da un primo accenno di pioggia. Uscito di pista alla curva 4, Sergio che sta vivendo un momento difficile, è andato a battere abbastanza violentemente alla 5. Distrutta l’ala anteriore e anche qualche danno alle sospensioni, che hanno costretto i meccanici a effettuare controlli e riparazioni. Nero l’umore del team principal Horner, segno che qualcuno nella squadra potrebbe anche perdere la pazienza. Anche Sainz, ma nel finale, ha urtato le barriere, rovinando solo l’ala. Qualcuno ha tentato inutilmente di usare le gomme slick, poi l’acqua ha ripreso a cadere dal cielo e i pochi (solo 13) tempi registrati sono stati ottenuti con gomme intermedie. Risultati poco significativi, comunque il più veloce è stato Russell con la Mercedes che la preceduto la McLaren di Piastri. Purtroppo anche all’Hungaroring c’è il rischio elevato di vedere tempi cancellati dai sensori posti nelle curve, perché è facile sbagliare e uscire dai limiti della pista.
 

Nel paddock circola sempre più insistente un’indiscrezione che riguarda la Ferrari. Vasseur avrebbe individuato nel francese Loïc Serra, ingegnere, cinquantunenne con una lunga esperienza in Michelin, quindi studi sulle gomme e anche sospensioni, poi un periodo di 4 anni alla Sauber BMW. Dal 2010 è in Mercedes dove ricopre il ruolo di Direttore delle Prestazioni, che ricopre un po’ tutti i settori, meccanico, power unit e aerodinamica. Potrebbe anche essere la scelta giusta. Preoccupa soltanto il fatto che Serra sarebbe disponibile solo dall’inizio del 2025. E questo potrebbe significare che Maranello sta lavorando a lungo termine e per il momento dovrà risolvere i suoi problemi con il gruppo di tecnici del quali dispone.
 

Cristiano Chiavegato

 

I TEMPI DEL VENERDI’

1. Leclerc (Ferrari) 1’17’’686: 2. Norris (McLaren) a 15/1000; 3. Gasly (Alpine) 232; 4. Tsunoda (AlphaTauri) 248; 5. Ocon (Alpine)  359; 6. Hulkenberg (Haas) 372; 7. Bottas (Alfa Romeo) 399; 8. Alonso (Aston Martin) 419; 9. Zhou (Alfa Romeo) 422; 10. Sainz (Ferrari) 496; 11. Verstappen (Red Bull) 593; 12. Stroll (Aston Martin) 633; 13. Albon (Williams) 691; 14. Ricciardo (AlphaTauri) 699; 15. Magnussen (Haas) 818; 16. Hamilton (Mercedes) 1’’060; 17. Sargeant (Williams) 1’’150; 18. Perez (Red Bull) 1’’292; 19. Piastri (McLaren) 1’’431; 20. Russell (Mercedes) 1’’489.

 



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