LA NUOVA FERRARI SI CHIAMERA' SF23, MENTRE L'ALFA ROMEO E' LA PRIMA A FAR VEDERE La MONOPOSTO REALE

07/02/23



Ferrari non ha atteso la presentazione del 14 febbraio per svelare il nome (o meglio la sigla) della monoposto per il Mondiale di F1 del 2023. E' stata una scelta classica adottata molte volte, includendo l’anno del prossimo campionato: SF (Scuderia Ferrari) 23. La squadra torna dunque alla denominazione che ha caratterizzato buona parte dell’era ibrida. Aveva infatti esordito sulla SF15-T del 2015 ed è stata abbandonata solo lo scorso anno, con la F1-75 dedicata al compleanno della creazione della Squadra Corse.
 

Questa è l’ottava monoposto a usare la sigla SF cui per la quarta volta segue l’anno agonistico. In due occasioni sono stati celebrati gli anni dalla fondazione dell’Azienda (con la SF70H, SF71H del 2017 e 2018), una volta quelli dalla creazione della Scuderia (con la SF90 del 2019) e in una, nel 2020, il traguardo dei mille Gran Premi disputati (SF1000). Si vedrà se si tratta di un numero fortunato per un’aurto competitiva.
 

Intanto ieri si è presentata l’Alfa Romeo C43. Non un’immagine ma una vettura vera, al contrario di Red Bull e Williams. Il direttore tecnico del team, Jan Monchaux, ha tracciato le linee guida che hanno portato alla progettazione e poi alla realizzazione della nuova monoposto. Specialista in aerodinamica, il francese che ha già lavorato in Toyota, Ferrari e Audi ha confermato le impressioni secondo le quali l’auto è molto simile nell’avantreno a quella dello scorso anno. Per questo sono già previsti degli sviluppi nel corso della stagione. Il retrotreno, invece, è visibilmente diverso da quello della C42. Pance, cofano motore e zona Coca-Cola drasticamente ridisegnate dal punto di vista aerodinamico e quasi certamente anche da quello degli ingombri.
 

«Provo orgoglio misto ad ansia - ha detto Monchaux, perché speriamo che funzioni tutto come pianificato. Ma siamo soddisfatti di come il team abbia lavorato nel corso dell'inverno per costruire una vettura nuova. Siamo felici di tornare a correre perché è quello che ci piace fare. Dobbiamo anche essere umili. Dovrebbe essere più veloce. E anche affidabile. E’ un grande passo avanti, molto diversa. Abbiamo migliorato, soprattutto dal punto di vista dell'aerodinamica, che è un'evoluzione naturale della macchina 2022, con molta attenzione su quello che abbiamo visto dai nostri avversari».
 

Le regole sono le stesse del 2022, a parte quelle che riguardano il fondo, un settore da non sottovalutare perché può essere determinante nelle prestazioni. «E’ vero - ha aggiunto il tecnico dell’Alfa Romeo - Per la gente questa modifica potrebbe sembrare marginale, ma in realtà per noi è stato un cambiamento notevole, abbiamo dovuto ridefinire i parametri di diverse aree».
 

L’Alfa Romeo cerca di mantenere un profilo basso, con la speranza però di sorprendere gli avversari se le cose andranno bene. «L’obiettivo - ha concluso Monchaux - é quello di crescere e cercare di avanzare nelle file dello schieramento. Pur essendo consapevoli del fatto che la lotta a centro gruppo sarà durissima. Per noi é molto importante avere gli stessi piloti della passata stagione: Valtteri Bottas e Guan Yu Zhou. Sono in grado di darci buone indicazioni e sono combattivi in gara». Non è da dimenticare che l’Audi in attesa di diventare proprietari del team dal 2026, ha già acquistato una parte delle azioni. E potrà già avere un peso sull’evoluzione del team e della vettura.
 

Cristiano Chiavegato
 

Prossime presentazioni l'11 febbraio per Alpha Tauri e Haas, entrambe a Silverstone



← Vedi l'archivio delle news