L'AMBIZIOSA ASTON MARTIN PRESENTA UNA VETTURA 'SENZA COMPROMESSI' INSERIRSI NELLA SFIDA PER IL MONDIALE

13/02/23

 

Se vogliamo il fatto più importante che ha caratterizzato la presentazione della nuova Aston Martin é stata la presenza di Fernando Alonso. Perché Perche si tratta di un fenomeno. Un pilota che si presente con i numeri: 41 anni, 2 titoli mondiali, 358 Gran Premi all’attivo, 32 vittorie e 22 pole position. Con questa squadra ha aggiunto alla sua attività l’ottavo team con i quali ha gareggiato, dal debutto da ventunenne con la Minardi alle 3 della Renault (in altrettante riprese, una con il nome Alpine), cavalcando anche McLaren (due volte) e Ferrari. E senza dimenticare che per 2 anni (2019/20 si è dedicato alle gare endurance, aggiudicandosi un Mondiale con la Toyota e alle corse della Formula Indy. Eppure ha lo spirito di un ragazzino.  
 

Lo spagnolo, arrivato in Aston Martin dopo aver firmatoun contratto pluriennale, è il solito di sempre. Poco importano le tante primavere sulla carta d'identità: ha scelto il progetto di Lawrence Stroll (padre-padrone del team) non solo per denaro, ma perché ha intravisto la giusta strada per tornare al successo.
 

Fernando ha rilasciato una vera e propria dichiarazione d'intenti sul suo futuro, con una visione che non si fgerma al 2023: «Vincere un terzo titolo iridato? Ci credo. E’ una possibilità. Non penso che succederà quest'anno, sono onesto, ma fra due. Ho i piedi per terra. Non posso dire a nessuno che quest'anno lotteremo per le vittorie, mentirei se lo dicessi. Ma allo stesso tempo vogliamo avere, come ho detto, una buona macchina per iniziare. E lavorare e sviluppare quella vettura nel corso della stagione. E forse nella seconda parte dell'anno potremo avvicinarci. Se ci sarà un'opportunità, le condizioni possono cambiare. Se si presenterà l'occasione, non la perderemo. Ma all'inizio, mi aspetto alcune gare difficili finché non troveremo il funzionamento della macchina, la cui messa a punto deve essere lavorata con le prime cinque gare o sei gare. Con l’Alpine, avevo faticato molto a sentire l'anteriore, le diverse impostazioni del servosterzo, tutte queste cose. Quest'anno abbiamo solo un giorno e mezzo di test in Bahrain. Quindi sono consapevole che non sarò al 100% nel circuito di Sakhir, non a Jeddah e forse nemmeno in Australia. Quindi è un po' ingiusto, forse, sostenere questa tesi. Questo é l'unico sport al mondo in cui si fa un giorno e mezzo di allenamento e poi si gioca un campionato del mondo. Non c'è altro sport al mondo. Quindi, credo che con Lance Stroll, il mio compagno, io possa avere anche un punto di riferimento, in un certo senso, visto che lui è da alcuni anni in questa squadra. So cos'è il 100% e quindi non posso avvicinarmi a quel valore nei primi momenti. Ma vediamo. Ci saranno più possibilità di lottare per le vittorie e i podi l'anno prossimo se abbiamo una buona base quest'anno».
 

Il direttore tecnico dell’Aston Martin, Dan Fallows (preso dalla Red Bull non senza problemi di natura legale e in forza al team inglese dallo scorso aprile) ha commentato così il lavoro svolto in fase di progettazione che ha portato alla genesi della AMR23: «Il team di progettazione è stato categorico nel voler affrontare questo progetto senza compromessi. Vogliamo scalare la griglia di partenza e iniziare a sfidare i team che si trovano davanti, e non è possibile farlo attraverso un approccio conservativo. Questa é l'evoluzione significativa della vettura che abbiamo perfezionato nella seconda metà del 2022 e che abbiamo migliorato in ogni area critica. Ottimizza le soluzioni che riteniamo possano offrire le maggiori prestazioni e incarna la visione comune che abbiamo abbracciato e costruito insieme negli ultimi mesi. Ora dobbiamo concentrarci sulla realizzazione di un programma ambizioso ma efficiente di aggiornamenti per la prima gara e per il resto della stagione».
 

Cristiano Chiavegato

 



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