NEL CAOS DEL QATAR SPUNTA ANCORA IL TALENTO DI MAX VERSTAPPEN, GRAN DUELLO FRA I PILOTI MCLARE E QUINTO POSTO DELLA FERRARI DI LECLERC

08/10/23

Verstappen vince sempre, anche in Qatar una gara dominata

 

Non gli è bastato vincere il terzo Mondiale a sei gare dal termine della stagione. Con in testa il casco celebrativo per questo suo terzo titolo iridato, Max Verstappen si è imposto anche nel Gran Premio del Qatar. Gara dominata come sempre, 14.a affermazione stagionale e continua a accumulare risultati che lo porteranno a battere altri record. A cinque giri dal termine si è anche preso il lusso di fermarsi ai box per montare un set di gomme medie nuove e portarsi a casa l’ennesimo giro veloce. Avrà anche la macchina migliore, ma solo lui la sa portare al limite. In più ormai ha un’esperienza tale che non commette più errori. In queste condizioni è imbattibile, se si considera fra l’altro che anche in una nottata infernale per il caldo del deserto qatariano un giovane, anche molto preparato fisicamente come Sargeant ha dovuto abbandonare prima della conclusione per affaticamento. La corsa caotica e difficile da capire per le regole imposte dalla FIA appositamente per questa gara, come spiegherò più avanti, è vissuta su un duello serratissimo fra i due piloti della McLaren, nella quale si è imposto il giovane Oscar Piastri sul compagno di squadra Norris. Rispettivamente secondo e terzo sul podio, ottimo risultato per il team di Woking diretto dall’ing. italiano Andrea Stella. Altro motivo d’interesse il grande recupero di Russell, classificatosi quarto pur essendo partito ultimo, dopo essere stato centrato in pieno subito dopo il via da Lewis Hamilton che però ha riportato il danno più grave perché ha perso una ruota ed è stato costretto a ritirarsi. Il sette volte campione del mondo ha così spiegato l’incidente: «E’ stato difficile. Io avevo le gomme morbide ed ero più veloce. Volevo superarlo e magari sorpassare anche Verstappen. Ma in fondo lo sbaglio è stato mio, sono più anziano e ho preso un rischio troppo grande e me ne assumo la responsabilità».

La Ferrari ha dovuto accontentarsi del quinto posto di Leclerc (lo stesso che aveva in partenza) anche se la prova del monegasco è stata positiva. Ma con una SF-23 che si prende quasi 40 secondi di distacco da Verstappen su 57 giri di gara c’è poco da fare. Dulcis in fondo, faccio per dire, Carlos Sainz non ha potuto neppure prendere il via, per un guasto a sistema di pressione della benzina della sua monoposto. Così hanno spiegato i tecnici di Maranello il forfait dello spagnolo.  E punti persi nei confronti della Mercedes nella classifica Costruttori. Per completare il quadro buono il piazzamento di Bottas che ha portato l’Alfa Romeo all’ottavo posto. Corsa caotica, ho detto, perché anche disputata in un format inedito.

Infatti, dopo un attento lavoro di controllo dell’usura e dei piccoli danni riportati dagli pneumatici nella Sprint Race, FIA e Pirelli, in pieno accordo avevano deciso di applicare delle regole diverse per il GP. Ogni pilota ha potuto usare un set di gomme nuove per un massimo di 18 giri. Di conseguenza si sono rese praticamente obbligatorie 3 soste per cambiare le gomme. Nel caso di utilizzo di quelle già usate il numero di passaggi è stato ulteriormente ridotto. Si trattato quindi di una scappatoia per evitare problemi provocati dalle caratteristiche della pista che dovrà essere ulteriormente modificata per i prossimi anni. Una brutta figura per la Federazione che si occupa delle omologazioni e di conseguenza per gli organizzatori. Uno sport super professionale come la Formula 1 non dovrebbe permettersi questo genere di inconvenienti, anche perché correre anche a più di 300 km orari resta sempre pericoloso. Pur plaudendo all’enorme e positivo lavoro effettuato sulla sicurezza delle monoposto, la salute dei piloti resta la cosa più importante.


Cristiano Chiavegato



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