Non c’è nulla da fare. Baciato anche dalla fortuna Verstappen vince a Las Vegas. Successo n. 53, ha raggiunto Vettel in classifica, la 18.a della stagione, record aumentato. La fortuna, e non ne avrebbe bisogno comunque, sotto la forma di una safety car entrata in pista per permettere ai commissari di percorso di pulire la pista da alcuni frammenti di vetture coinvolte in un urto, ha permesso all’olandese, così come al suo compagno di squadra Perez di fare un secondo pit-stop per cambiare le gomme e disputare quasi metà gara con pneumatici più freschi di quelli montati sulla SF-23 di Leclerc. Ma il monegasco che nel finale si è trovato alle spalle di entrambi i piloti del team campione del mondo non c’è stato a classificarsi al terzo posto. E con un sorpasso micidiale, perfetto, pieno della rabbia che il quel momento lo stava divorando ha riconquistato un secondo posto che ha un grandissimo valore. Per il suo morale e per i punti della Ferrari che ha guadagnato parecchio sulla Mercedes che si è dovuta accontentare del 7° e 8° posto di Hamilton e Russell, preceduti anche da Sainz, sesto. Il circuito del Nevada ha passato, dopo i problemi del tombino nel primo giorno di prove, l’esame di laurea per entrare in Formula 1. Uno spettacolo dentro e fuori la pista, una bella corsa piena di momenti intriganti e 350 mila spettatori presenti nel weekend. Per la Red Bull, anche se le è scappata la doppietta (Verstappen aveva persino rallentato per offrire al messicano l’opportunità di avere una scia utile per difendersi dall’attacco di Leclerc) ha centrato anche il secondo posto fra i piloti con Perez. Per la Ferrari, persa l’opportunità di vincere la gara, è comunque un grande risultato, una conferma dei progressi ottenuti con la monoposto, almeno in certi circuiti. Maranello esce da Las Vegas in vista dell’ultima corsa ad Abu Dhabi con Sainz quarto nella classifica piloti e a soli 4 punti (erano 20) dalla Mercedes nella lotta per il podio dei Costruttori. «Mi dispiace . ha detto Leclerc - per non aver potuto lottare per la vittoria. Ma siamo gli unici fra i migliori che abbiamo effettuato una sola sosta per cambiare le gomme e le mie erano un po’ più usurate. A parte questo mi sono divertito moltissimo, è stata una corsa combattuta e spero che in futuro ce ne siano altre per noi dello stesso livello, e magari anche meglio».
Al via è stata subito grande bagarre. Verstappen stringe con prepotenza la Ferrari di Leclerc e la spinge fuori pista, prendendo la prima posizione. Alle loro spalle c’è un urto con il coinvolgimento di Sainz e Hamilton, e Alonso si scompone da solo e tutti e tre perdono posizioni. Anche Perez ha la sua Red Bull danneggiata ed entra ai box per cambiare l’ala anteriore. Charles continua a protestare via radio sull’azione dell’olandese. Intanto Norris, dopo una virtual safety car esce di pista e sbatte con violenza congro i muretti e perde la ruota posteriore sinistra. Questa volta la safety è reale e continua: i piloti si lamentano perché è troppo lenta e le gomme si raffreddano. La direzione gara comunica che sta indagando su quanto è successo alla prima curva. Esce al 7° giro la vettura di sicurezza. Max riparte alla grande con uno spunto eccezionale. Ai box intanto sono andati anche Tsunoda (ha montato gomme morbide), Sainz (con le dure). I commissari penalizzano il campione del mondo di 5’’ per l’azione che lo ha visto protagonista in partenza. Verstappen rimane però al comando. Le scie permettono uno scambio di giri veloci. Sainz in fondo gruppo supera Alonso e Ricciardo. Siamo al 13° passaggio e lo spagnolo è risalito alla 14.a posizione.
In vetta il deterioramento inizia a fare effetto. Russell si ferma a sostituire gli pneumatici e prende quelli duri. Verstappen è in difficoltà e Leclerc lo raggiunge e supera al 16° giro. Max reagisce subito e va ai box dove lo fermano per i 5’’ di penalità. Anche Piastri si ferma ma una foratura lo costringe al rientro. Siamo al 18° Leclerc è davanti, seguito da Ocon, Perez, Stroll e Sainz. Verstappen torna in pista in nona posizione. Dopo altri quattro passaggi Leclerc fa il suo pit-sto (lento) e si riavvia in pista in terza posizione, dietro a Perez e Stroll, davanti a Sainz. A questo punto tutti hanno sostituito le gomme a parte Zhou. Russell e Verstappen sono velocissimi. Con un solo colpo superano entrambi la Ferrari dello spagnolo. Sembra che gli pneumatici più duri funzionino meglio di quelli medi. Max esagera e urta Russell danneggiando la Mercedes dell’inglese. L’errore però è di Russell. Ci sono detriti in pista e torna la safety Car. Colpo buono per Perez che si ferma, così come Sainz e anche Verstappen, Russelll Stroll, Alonso, Zhou e Magnussen. Gli steward assegnano 5’’ di penalità a Russell. Al 30° giro questa la situazione: Leclerc, Perez, Piastri, Gasly, Verstappen, Ocon, Albon, Stroll, Russell e Sainz i primi dieci. Il 32° è fatale per Charles che non puù resistere a Perez che ha gomma più nuova. Il messicano ha avuto un gran vantaggio con l’intervento della safety. Anche Verstappen vola e supera Piastri. Leclerc è a sandwich fra le due Red Bull. E Charles si riprende la prima posizione con un bellissimo sorpasso sul messicano. Anche Max si fa un solo boccone del compagno di squadra. Adesso è duello diretto fra Charles e l’olandese. Il campione del mondo non esita. Alla prima occasione mette il DRS e supera la Sf-23. E’ il 38° passaggio. Albon commette un errore e viene ‘saltato’ da Russell e Sainz che ora è nono. Norris dopo l’incidente e una visita al centro medico, viene portato al centro di controllo dell’ospedale esterno. A un certo punto Leclerc blocca le ruote, più usurate di quelle dei rivali, va lungo e viene superato da Perez. Intanto dopo una sosta di Piastri, Sainz risale in 7.a posizione e conquista anche la sesta. Poi c'è la grande sfida finale. Leclerc non molla con Perez e firma il suo capolavoro con un sorpasso da ricordare e sale sul secondo gradino del podio, dietro a Max, ma davanti a Sergio. Bene anche l'Alpine con il quarto posto di Ocon, l'Aston Martin per merito di Strolll (5°). Alle spalle della Ferrari di Carlos, nell'ordine Hamilton, Russell, Alonso e Piastri, nei punti.
Cristiano Chiavegato
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