VERSTAPPEN VINCE ANCHE IL GP DI GRAN BRETAGNA; MA FATICA A CONTENERE LE MCLAREN, DELUDENTI LE FERRARI

09/07/23

Il via del GP di Gran Bretagna: Lando Norris con la McLaren sorprende Verstappen e passa al comando della corsa fino al 5 giro quando l'olandese andrà in testa per centrare la 43.a vittoria in carriera e l'11.a consecutiva della Red Bull

 

Addio sogni di gloria. Era stato questo il titolo di un film italiano prodotto nel 1957. Una pellicola di storie sentimentali che qualcuno aveva anche bollato come ‘strappalacrime’. E queste potrebbero essere le parole adatte per definire il risultato della Ferrari a Silverstone. Perché la Scuderia può anche aver fatto lacrimare i suoi tifosi: Leclerc nono e Sainz decimo, dopo aver preso il via dal quarto e dal quinto posto. Mai in gara non soltanto strabattuti dal solito Verstappen, ma anche superati senza troppa fatica dalle McLaren, dalle Mercedes, da una Aston Martin e una Williams, in netto progresso. E’ andato tutto storto alla squadra di Maranello, l’uso delle gomme, la velocità in curva e di punta, la scelta delle soste ai box quando state introdotte la Virtual Safety e quella con la vettura guida in pista per due episodi di vetture ferme in pista. Non vorrei essere troppo severo con il Cavallino, ma le aspettative dopo le gare i Canada e Austria, quando le SF-23n avevano mostrato quelli che sembravano incoraggianti progressi nelle prestazioni, erano ben diverse. Nel GP di Gran Bretagna invece c’è stata una inquietante retromarcia. Mancano ancora 12 GP prima della conclusione del campionato, c’è il tempo per rimediare, ma il trend al momento è negativo e non sarà facile girarlo in positivo. «Non abbiamo avuto degrado con le gomme - ha spiegato Leclerc - quello che è mancato è il ritmo. In più, per quanto mi riguarda ho fatto il primo pit-stop troppo presto e forse siamo anche stati un po’ sfortunati con le safety. Il problema che non ci ha permesso di essere più competitivi deriva dal fatto che non lo eravamo nelle curve veloci e mancava anche la trazione. Insomma: c’era poco da fare per migliorare il risultato». Considerazione, l’ultima di Charles, condivisa laconicamente da Sainz: «Non ce n’era di più». Il team principal Frédéric Vasseur ha ammesso di essere preoccupato e anche che il team sia stato troppo conservativo in gara: «Avremmo potuto fare un lavoro molto migliore. Abbiamo scelto di non rischiare, dopo le prove, con Leclerc fermo venerdì e la pioggia sabato, avevamo in sostanza provato solo le gomme morbide che non sembravano consentire di fare molti giri in gara, c'era tropo degrado,  per questo si è deciso di essere prudenti. Ci aspettano le gare a Budapest e Spa su due piste ancora diverse. L’adattamento a ogni circuito sarà cruciale. Comunque continueremo a sviluppare la vettura. Dobbiamo resettare tutto, sarà una sfida diversa».
 

Atmosfera spenta in casa Ferrari, ben più allegra negli altri team. Forse per la prima volta Verstappen ha faticato un po’ a vincere e per questo motivo era anche più felice. L’olandese ha ottenuto la sua 43.a affermazione, la prima del GP di Gran Bretagna, segnando anche l’11° successo consecutivo per Red Bull, considerando anche l’ultimo dello scorso anno. «Incredibile questa serie di vittorie - ha dichiarato Max - sono partito male e Norris mi ha dato filo da torcere,  anche se è stato corretto. Anzi le due McLaren sono state entrambe molto veloci. Ho faticato un po’ a superare Lando. Poi, una volta al comando, le cose si sono messe a posto. Dopo la safety car non è stato semplice resistere perché avevo le gomme più morbide e ho dovuto gestire tutto per arrivare in fondo. Ho preso un vantaggio di 3 secondi e sono riuscito a mantenerlo».
 

Al secondo posto Norris, persino commosso, davanti ad Hamilton. Due britannici sul podio a Silverstone, non succedeva dal 1999, con Coulthard e Irvine. Per la McLaren, in crici da troppo tempo, un autentico trionfo. Qualcuno, invidioso, sostiene che il team di Woking abbia copiato la RB19 di Verstappen e Perez (fra l’altro classificato 6° dopo essere partito 15°). «Copiato no - ha detto Andrea Stella, team principal del team di Woking - inspirato, forse. Ma abbiamo lavorato molto per raggiungere questo risultato. Avevamo portato un bel pacco di novità in Austria e anche qui c’era qualcosa di nuovo». Il manager toscano di Orvieto, 52 anni, ha una bella storia alle spalle. Laureato in ingegneria aerospaziale alla Sapienza, dottorato (tesi sulla scia delle eliche) in ingegneria meccanica (fuidodinamica delle fiamme) era stato assunto in Ferrari nel 2000. Prima squadra test, due anni dopo veicolista della monoposto di Schumacher, dal 2007 stesso impegno con Raikkonen che ha continuato a seguire come tecnico di pista. Dal 2010 al 14, al lavoro con Alonso che lo ha voluto in McLaren quando lo spagnolo ha lasciato Maranello. Nel 2018 nominato ‘performance director’ e responsabile delle relazioni con la FIA. Dal 2020, race director e infine Team Principal dalla passata stagione. Un tecnico dalle esperienze multiple, dotato evidentemente di una grande visione d’insieme nel complesso mondo della F1. E con un pregio da non sottovalutare, quello della modestia. Mi viene da sorridere perché mi ricordo bene che Ron Dennis, padre-padrone e cofondatore della McLaren non sembrava avere molta simpatia per gli italiani, in genere.
 

Domenica prossima si correrà in Ungheria, nel circuito di Mogyorod, a una ventina di chilometri da Budapest, un tracciato del tutto diverso da quello di Silverstone, molto tortuoso, 14 curve, tre rettifili abbastanza corti e, in genere, un clima molto caldo. A questo punto cambiando del tutto visione, vedremo se la Ferrari di mostrerà che il flop inglese è stato solamente un caso.
 

Cristiano Chiavegato

 

 

 

ClASSIFICA GP GRAN BRETAGNA

1. Verstappen (Red Bull) 52 giri ; 2. Norris (McLaren) a 3’’798; 3. Hamilton (Mercedes) a 6’’783; 4. Piastri (McLaren) a 7’’776; 5. Russel (Mercedes) a 11’’206; 6. Perez (Red Bull) a 12’’882; 7. Alonso (Aston Martin) a 17’’193; 8. Albon (Williams) 17’’878; 9. Leclerc (Ferrari) a 18’’689; 10. Sainz (Ferrari) a 19’’448; 11. Sargeant (Williams) a 23’’632; 12. Bottas (Alfa Romeo) 25’’830; 13. Hulkenberg (Haas) a 26’’663; 14. Stroll (Aston Martin) 27’’483; 15. Zhou (Alfa Romeo) a 29’’820; 16. Tsunoda (AlphaTauri) a 29’’820; 17. De Vries (AlphaTauri) a 33’’128; 18. Gasly (Alpine) ritirato; 19. Magnussen (Haas) ritirato; 20. Ocon ritirato.

 

 

 

MONDIALE PILOTI

1. Verstappen punti 255; 2. Perez 156; 3. Alonso 137; 4. Hamilton 121; 5. Sainz 83; 6. Russell 82; 7. Leclerc 74; 8. Stroll 44; 9. Norris 42; 10. Ocon 31; 11. Piastri 17; 12. Gasly 16; 13. Albon 11; 14. Hulkenberg 9; 15. Bottas 5; 16. Zhou 4; 17. Tsunoda 2; 18. Magnussen 2; 19. Sargeant 0; 20. De Vries 0.

 

MONDIALE COSTRUTTORI

1. Red Bull punti 411; 2. Mercedes 203; 3. Aston Martin 181; 4. Ferrari 157; 5. McLaren 59; 6. Alpine 47; 7. Williams 11; 8. Haas 11; 9. Alfa Romeo 9; 10. AlphaTauri 2.



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